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Prima lettura matrimonio, come sceglierla? Ecco i nostri consigli per un successo assicurato!

La Prima Lettura è una scelta importante. Per questo abbiamo selezionato le letture più adatte a voi e alcuni consigli!

“Come possiamo trovare una prima lettura matrimonio in grado di esprimere tutto il nostro amore?”

Molte coppie continuano a porsi questa domanda e arrivano spesso a poche settimane dalle nozze senza aver trovato una risposta.

Se è vero che avere la possibilità di scegliere la prima e la seconda lettura è un buon modo per rendere ogni celebrazione unica, è anche vero che non sempre è facile trovare il testo adatto ad esprimere il senso di fedeltà e devozione che lega i due fidanzati.

Molti Sacerdoti tendono ad aiutare i due futuri sposi e a consigliare loro la lettura più adatta, magari, dopo aver conosciuto la loro storia durante il corso prematrimoniale ma non sempre è così.

Occorre, allora, dedicare un po’ di tempo alla lettura approfondita dei brani dell’Antico Testamento, così da poter trovare le parole più adatte per rendere la celebrazione emozionante, sia per gli sposi che per i loro invitati.

“Dovrò leggere tutto l’Antico Testamento? Ma non ho il tempo!”

Non preoccuparti: in questo periodo, le scadenze e i dettagli da definire sono sicuramente tantissimi e probabilmente non avrai il tempo di leggere per intero l’Antico Testamento. Per questo motivo, il consiglio che ci sentiamo di darti è quello di partire dalla selezione che abbiamo preparato per te.

Si tratta di testi che verranno letti da uno dei tuoi testimoni e che richiedono un minimo di capacità espressiva: affinché il messaggio che desideri esprimere arrivi dritto al cuore dei tuoi invitati, sarà necessario scandire bene ogni parola e calcare l’accento sui termini chiave del discorso.

Ovviamente, non si tratta di un discorso persuasivo ma di un messaggio che possa ispirare i suoi ascoltatori e convincerli di quanto valori come l’amore, la fedeltà e l’aiuto reciproco potranno guidare gli sposi non solo nel giorno delle nozze ma in tutti i giorni a venire.

La prima lettura “classica”

Una prima lettura matrimonio particolarmente significativa è quella tratta dal libro della Genesi e, precisamente, riportata al paragrafo 2, versetti 18-24. Il testo parla della creazione della donna come aiuto e supporto dell’uomo, carne della sua carne e creatura con la quale unirsi per onorare Dio e il Creato. Altro scritto particolarmente significativo è quello presente nel Cantico dei Cantici 2, nei versetti 8-10.14.16a e 8, 6-7a: l’amore è forte come la morte e forse anche di più.

“Non trovo letture di mio gradimento! Puoi aiutarmi?”

Leggi la nostra selezione delle dieci letture preferite dagli sposi e selezionate come più adatte dalla Chiesa cattolica:

1) Dal libro della Gènesi 2, 18-24
I due saranno una carne sola

Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.n
Parola di Dio.

2) Dal libro della Gènesi 24, 48-51.58-67a
Isacco amò Rebecca e trovò conforto dopo la morte della madre

In quei giorni [il servo di Abramo disse a Labano:] «Benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove». Allora Labano e Betuel risposero: «La cosa procede dal Signore, non possiamo dirti nulla. Ecco Rebecca davanti a te: prendila e va’ e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore». Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest’uomo?». Essa rispose: «Andrò». Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. Benedissero Rebecca e le dissero: «Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti la porta dei suoi nemici!». Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell’uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. E disse al servo: «Chi è quell’uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «E’ il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì». Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l’amò.
Parola di Dio.

3) Dal libro della Gènesi 29, 9-20
A Giacobbe sembrarono pochi i sette anni di servizio, tanto era grande il suo amore per Rachele.

Giacobbe stava ancora parlando [con i pastori], quando arrivò Rachele con il bestiame del padre, perché era una pastorella. Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Labano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Labano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Labano, fratello di sua madre. Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce. Giacobbe rivelò a Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre. Quando Labano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Labano tutte le sue vicende. Allora Labano gli disse: «Davvero tu sei mio osso e mia carne!». Così dimorò presso di lui per un mese. Poi Labano disse a Giacobbe: «Poiché sei mio parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario». Ora Labano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». Rispose Labano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me». Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei.
Parola di Dio.

4) Dal libro del Deuteronomio 6, 4-9
Sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte scrivi: Il Signore è il nostro Dio.

Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
Parola di Dio.

5) Dal libro di Tobia (Tb 7, 9-10.11-17)

In quei giorni, dopo che si furono salutati, Raguèle pregò gli ospiti di mettersi a tavola, ma Tobia disse: “Io oggi non mangerò né berrò qui, se tu prima non mi concedi quanto ti domando e non prometti di darmi in moglie Sara tua figlia”. Poiché Raguèle esitava a rispondere alla richiesta di Tobia, l’angelo gli disse: “Non temere di dargliela, perché tua figlia dev’essere moglie di questo giovane che teme Dio. Proprio per questo motivo nessun altro ha potuto averla”. Allora Raguèle disse: “Non dubito che Dio accolga benevolmente le mie preghiere e le mie lacrime, e credo che egli vi abbia fatti venire qui appunto perché mia figlia si sposi a un suo parente, secondo la legge di Mosè. Non temere: te la darò”. Prese la mano destra di sua figlia, la mise in quella di Tobia, e disse: “Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe sia con voi; egli vi unisca e adempia in voi la sua benedizione”. Presa poi una carta, fecero la scrittura del matrimonio, quindi cominciarono a mangiare benedicendo Dio.
Parola di Dio

6) Dal libro di Tobìa 8, 4b-8
Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e salvezza.

[La sera delle nozze] Tobìa si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, alzati! Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e salvezza». Essa si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: «Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con rettitudine d’intenzione. Degnati di aver misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia». E dissero insieme: «Amen, amen!».
Parola di Dio.

7) Dal libro dei Proverbi 31, 10-13.19-20.30-31
La donna che teme Dio è da lodare.

Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Essa gli da felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita. Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
Parola di Dio.

8) Dal Cantico dei Cantici 2, 8-10.14.16a; 8, 6-7a
Forte come la morte è l’amore.

Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. Ora parla il mio diletto e mi dice: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro». Il mio diletto è per me e io per lui. [Egli mi dice:] «Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo».
Parola di Dio.

9) Dal libro del Siràcide 26, 1-4.13-16
La bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.

Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio. Una brava moglie è la gioia del marito, questi trascorrerà gli anni in pace. Una donna virtuosa è una buona sorte, viene assegnata a chi teme il Signore. Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, in ogni tempo il suo volto appare sereno. La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa. E’ un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è compenso per una donna educata. Grazia su grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un’anima modesta. Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
Parola di Dio.

10) Dal libro del profeta Isaìa 54, 5-10
Anche se i monti si spostassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto.

Tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo di Israele, è chiamato Dio di tutta la terra. Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto, ti ha il Signore richiamata. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? Dice il tuo Dio. Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore. Ora è per me come ai giorni di Noè, quando giurai che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra; così ora giuro di non più adirarmi con te e di non farti più minacce. Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia.
Parola di Dio

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